“Un?onda alta dieci metri si è abbattuta sulla spiaggia travolgendo interi villaggi di pescatori.” Così ci raccontano i nostri partner locali del Lafti che abbiamo raggiunto telefonicamente nel Tamil Nadu, lo stato meridionale dell?India più colpito dal maremoto. “Molti pescatori con le loro barche sono dispersi e le capanne e le case di argilla che sorgono sulle rive dell?oceano sono state spazzate via. Sebbene le cifre ufficiali siano più ottimistiche i morti potrebbero essere migliaia e l?intera popolazione che vive sulla costa è senza tetto.” Se la capitale dello stato, Chennai, l?ex Madras, è stata allagata e ha subito danni a tutte le infrastrutture è a 370 chilometri più a sud che si è verificata una vera e propria catastrofe. Il distretto di Nagapattinam sembra il più colpito. Ora le autorità non consentono di recarsi nella regione, ma il Cesvi ha già organizzato una missione di monitoraggio: Leonardo Niccolai partirà il 28 dicembre proprio con destinazione Nagapattinam dove il Cesvi già opera con un progetto di sviluppo e microcredito. L?obiettivo è distribuire generi di prima necessità come riso, taniche per l?acqua potabile, coperte e tende. Non è escluso che l?area dell?intervento di emergenza del Cesvi possa riguardare anche gli altri due distretti fortemente colpiti: Cudallore e Pondycherry. Va anche ricordato che la regione del Tamil Nadu colpita dallo tsunami era già debilitata da una violenta alluvione occorsa meno di due mesi fa.
A livello del network europeo Alliance 2015, German Agro Action sta valutando con la propria sede di Colombo un intervento di emergenza congiunto con il Cesvi nello Sri Lanka.
È cominciata la raccolta fondi:
in internet www.cesvi.org/donazionionline
al numero verde 800.036-036
con bollettino postale intestato Cesvi, Bergamo, n° 324244
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